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Mulan. Disney sotto accusa per le scene di Mulan girate nello Xinjiang

Che Mulan fosse una potenziale bella gatta da pelare per la Disney, a prescindere dall’arrivo al cinema o in streaming, già si sapeva. Come noto i nomi principali del cast (in primis la protagonista Liu Yifei) hanno appoggiato la repressione delle manifestazioni a Hong Kong, cosa che già dallo scorso anno aveva portato alla nascita di movimenti per boicottare la pellicola. Ora che Mulan è disponibile in streaming su Disney+ e nei cinema cinesi, i movimenti che inneggiano al boicottaggio della pellicola sono tornati a farsi sentire con forza.


Negli ultimi giorni è però nata una nuova polemica contro Mulan, nata per via dei ringraziamenti alle autorità cinesi che la Disney ha inserito nei crediti del lungometraggio, nello specifico gli “special thanks” alle autorità della provincia dello Xinjiang, regione che ha ospitato una larga fetta della produzione americana che ha toccato ben 20 differenti location cinesi.


I problemi nascono dal fatto che quella zona è, da tempo, ben nota per una questione che ben poco ha a che vedere con gli ideali di “onore” ripetuti come un mantra in un film come Mulan. Nella regione citata, sono attivi svariati “campi di rieducazione” (sarebbe più corretto chiamarli “campi di detenzione”), dove le autorità del Partito Comunista Cinese stanno attuando un vero e proprio genocidio demografico ai danni della minoranza turcofona prevalentemente musulmana degli uiguri.


Ne Il Post possiamo leggere:

«Nei campi di detenzione cinesi dove sono rinchiuse le persone di etnia uigura, si pratica un rigido controllo delle nascite che ha portato diversi esperti a parlare di “genocidio demografico”. Le donne uigure infatti vengono rese sterili contro la loro volontà: o temporaneamente, con l’inserzione forzata di una spirale o tramite somministrazione di pillole contraccettive; o definitivamente, con operazioni chirurgiche. Le donne sono anche sottoposte a visite ginecologiche obbligatorie, ed eventuali gravidanze vengono interrotte senza considerare la loro volontà o quella del compagno»

Su Twitter sono molte le voci degli attivisti e non solo che si sono levate per criticare aspramente de i “ringraziamenti speciali” che sembrano quanto meno inopportuni. È stata inoltre aperta un'inchiesta da parte dell'ONU (se siete interessati, potete leggerla a questo link).


Ora possiamo solo attendere dichiarazioni ufficiali da parte della Walt Disney Company.

 
 
 

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